70.3 NIZZA 12 Settembre - 70.3 Portugal Cascais 24 ottobre 2021
Il cronista con spiccato accento americano pronuncia questa frase all’arrivo di ogni atleta. Scandisce bene ogni parola YOU.. ARE.. AN.. IRONMAN quasi a voler convincere i partecipanti che sono proprio loro che stanno attraversando quella Finish Line. E che traguardo! Lì ci si arriva dopo 3,8 km di nuoto, 180 di bici e 42 di corsa. La somma di queste distanze in miglia è 140.6. Il giorno seguente in entrambe le date si è disputato il 70.3 la metà della distanza, dove abbiamo partecipato io e Paolo. L’Ironman, nato alle Hawaii da una scommessa tra amici su quale fosse la gara più dura, non è solo una gara di triathlon ma è un marchio. Appartenuto inizialmente ad un fondo d’investimento statunitense e poi nel 2015 comprato da investitori cinesi. E’ un mondo dove girano parecchi soldi ed è affascinante sia l’aspetto a volte elitario sia l’internazionalità che si respira agli eventi. Quella condivisione che si crea con persone provenienti da tutti i paesi, che come noi, si ritrovano felici in una località straniera per portare a termina una sfida. Una prova che ha sempre la stessa distanza ma enormemente influenzata dalle condizioni atmosferiche e dalla particolarità geografica del percorso. In questo circuito vengono proposte competizioni in località con paesaggi caratteristici e tratti di costa affascinanti. A Nizza abbiamo pedalato sul Col de Vence, spettacolare tappa del Tour de France. A Cascais siamo entrati con le nostre rombanti bici nel circuito dell’Estoril. La macchina organizzativa è imponente, finanziata dal merchandise del marchio e dalle quote di iscrizione che variano dai 400 a 500 per un mezzo, e da 600 a 700 per un full. Arrivano con i loro tir e in pochi giorni occupano gli spazi della città con quanto necessario per lo svolgimento della gara. Così come veloci nella notte della domenica successiva alla gara ripuliscono e ripristinano la normalità lasciando quasi uno spazio vuoto negli occhi di chi ha partecipato. A Nizza sono rimaste enormemente colpita dal montaggio in una sola notte di un ponte di ferro pedonale sopraelevato utile a far passare le persone da un lato all’altro de Promenade des Anglais occupata dagli atleti. Gli Ironman in generale vengono organizzati in località turistiche conosciute e ciò consente di coniugare l’evento con un viaggetto con la family o con gli amici. Diffusi gli interi gruppi familiari che accompagnano e tifano il loro atleta incitandolo nella lingua natale. Ironman dà molto spazio agli accompagnatori, al pubblico, ai supporters in generale. Con un App si possono tracciare i passaggi e i tempi delle frazioni in tempo reale e per chi segue in una gara da 12 ore non è cosa da poco. La Finish Line, l’ultimo pezzo di corsa che posta al traguardo è la celebrazione di tutta l’impresa. E’ un lungo e maestoso tappeto rosso che fa assaporare e commuovere per quanto fatto, è veramente emozionante anche solo come spettatore. E’ che lì che realizzi la differenza tra fare triathlon ed essere un Ironman. Proprio perché le distanze sono così lunghe la gara diventa una prova non di velocità ma di resistenza sia fisica che mentale. La frequenza degli allenamenti necessaria per esercitare tre discipline difficilmente consente di allenarsi in compagnia e le sedute diventano un tét a tét con la propria essenza. Momenti di solitudine in cui ti concentri solo tu stesso e provi il piacere di stare bene con te. E questa sensazione te la porti anche in gara dove non è più importante cosa fanno gli altri, ma come ti senti tu, le emozioni che stai provando, come riesci a gestire la fatica. Quel Anything is Possible dello sponsor Ironman non racchiude solo il sogno o la favoletta del tutto è possibile, ma anche l’aspetto di saper reagire all’Anything is Possible antipatico come un imprevisto o una difficoltà per la quale oltre all’allenamento fisico devi attingere a quello mentale del non scoraggiarsi mai e credere sempre in noi stessi. Questo è quello che vi possiamo dire nella nostra esperienza da mezzi Ironman, il resto ve lo racconteremo il giorno in cui lo spiker americano ci avrà dato una pacca sulla spalla e urlato nelle orecchie… Tu sei un Ironman! Letto, firmato e sottoscritto integralmente da Paolo in qualità di altro ½ Ironman. A proposito ma due mezzi non fanno uno? Ahahahah …
- Elisabetta (Betty) Galli
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